Introduzione

Tutte le attività umane, individuali, artigianali ed industriali impattano in modo più o meno determinante sul riscaldamento globale, che è causa di disastri climatici quali alluvioni, siccità, scioglimento dei ghiacciai, perturbazioni con conseguenze impattanti sulla vita nel pianeta.

L’Industria Cartaria

Come tutti i settori industriali, anche l’industria Cartaria è tenuta a contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale (il processo è in corso da anni), ottimizzando l’uso delle materie prime, dell’energia, dell’acqua e riducendo contemporaneamente le emissioni di CO2.

Riduzione del Consumo di Acqua

Oltre ai processi già in atto di riduzione del peso degli imballaggi, delle carte in generale (minore utilizzo di materia prima ed energia) la riciclabilità dei prodotti e ove richiesto, la loro compostabilità, l’attenzione è sempre più focalizzata sul minore consumo di acqua. Tale condizione corrisponde anche a un minor volume di acque di scarico a valle del processo produttivo e di depurazione, il che significa in altri termini un minor inquinamento. Ciò comporta un riciclo sempre più spinto delle acque di processo, ovvero una tendenza alla chiusura del ciclo produttivo.

Sfide delle Chiusure dei Cicli di Produzione

In considerazione del fatto che la carta possa essere prodotta con cellulosa e riciclando la cartaccia, nella quale sono presenti inchiostri, cariche minerali, amidi, collanti, antischiuma, flocculanti, resine umido resistenti, coloranti, possiamo immaginare che le chiusure dei cicli di produzione non siano operazioni semplici, data la presenza di così tante sostanze disciolte.

Scelte nei Coloranti

Nel caso specifico dei coloranti, sarà importante utilizzare i più sostantivi ed affini agli impasti. Nel dettaglio, i prodotti in forma liquida è raccomandabile che siano esenti da stabilizzanti quali alcanolammine ed urea, in quanto queste ultime, unitamente ai residui delle sostanze sopra citate, non sono sostantive per le fibre e tendono a rimanere nel ciclo produttivo, incrementando il COD, le schiume e compromettendo la possibilità degli altri additivi di fissarsi alle fibre. I coloranti liquidi dovranno quindi essere riformulati, ove possibile, senza stabilizzanti. Il medesimo concetto andrà applicato anche per i coloranti in forma polvere, i quali necessiteranno limitare il contenuto di sali di reazione.

Conclusione

Il processo di mutamento delle condizioni climatiche pone le aziende del settore chimico di fronte a nuove ed urgenti sfide di riformulazione prodotti, affinchè questi ultimi siano compatibili con le necessità contemporanee. Cromatos, in uno sforzo proattivo ad operare in un settore sempre più sostenibile ha ultimato un programma che contempla la riformulazione di coloranti liquidi, per rimuovere o sostituire le sostanze chimiche dannose. Per richiedere maggiori informazioni, contatta direttamente il nostro laboratorio alla mail technicalservice@cromatos.com, oppure un nostro consulente commerciale alla mail info@cromatos.com.